Propostas aceitas - XIX Congresso ABPI (outubro 2021)

TÍTULO DO SIMPÓSIO:

Observando o léxico: dos vulgares às diferentes manifestações linguísticas atuais

PROPONENTES:

Angela M. T. Zucchi (USP) - angelazucchi@usp.br

Karine Marielly Rocha da Cunha (UFPR) - karinemrc@hotmail.com

PROPOSTAS ACEITAS (comunicações orais / pôster)

EUFEMISMI E METAFORE NELLA LINGUA DEI MERCANTI FIORENTINI DEL BASSO MEDIOEVO

Cosimo Bartolini Salimbeni Vivai (doutor USP)

Nella Toscana del Basso Medioevo il progressivo miglioramento delle condizioni economiche e sociali favorì l’alfabetizzazione, l’intensificazione della scrittura utilizzata nella vita del lavoro e, consequentemente, la nascita di lingue settoriali, proprie di determinati ambienti professionistici. Dalla necessità di formalizzare le operazioni commerciali e di utilizzare i nuovi strumenti di lavoro nacquero la terminologia e la lingua che divennero universalmente riconosciute e uniformi grazie alla contribuzione definitiva del volgare di Firenze, in virtù del peso dei suoi mercanti nelle attività commerciali internazionali.

Come osserva Sosnowski (2006 p. 46-47) il passaggio di un vocabolo o di un’espressione dalla lingua comune alla lingua speciale, con la cristallizzazione del significato rideterminato semanticamente, costituisce il modo di arricchimento lessicale più utilizzato: la parola, nell’uso tecnico, perde i valori allusivi e evocativi che aveva nella lingua comune, e così permane. Nel settore bancario, in particolare, accanto a questa terminologia esisteva un’altra, gradualmente caduta in disuso dal momento che era legata ad un fenomeno sociale dell’epoca e non lessicale: la proibizione ecclesiastica dell’usura, nell’accezione di un prestito dal quale derivasse una qualsiasi quantità di rimunerazione. Ciò si rifletteva nel linguaggio che procurava di mascherare il prestito mediante formule particolari che sviassero l’attenzione dal concetto di guadagno. L’espediente fu adottato perfino dal governo della Repubblica, per agevolare i pesanti prestiti compulsori richiesti ai cittadini nei momenti di bisogno. (VIVAI 2020 p. 80-81). Gli esempi addotti sono tratti dal libro di Ricordanze di Leonardo di Bartolino Salimbeni, della metà de Trecento, del quale recentemente ho curato l’edizione critica.

PALAVRAS-CHAVE: Medioevo, Firenze, Mercanti, Lessico, Usura

REFERÊNCIAS:

MEZAN, M. (A cura di) Prestito o usura? Intorno al concetto di attività feneratizia tra XIII e XIV secolo. p. 2-145. Disponível em: https://www.academia.edu/37039374

SOSNOWSKI, R. Origini dela lingua dell’economia in Italia – Dal XIII al XVI secolo. Milano, Franco Angeli, 2006

VIVAI, C. B. S. Memórias de mercadores na Florença comunal do século XIV: os Livros de Família e as “Ricordanze” de Leonardo di Bartolino Salimbeni. Tese (Doutorado em Língua, Literatura e Cultura Italianas) - FFLCH/USP, São Paulo, 2020. https://doi.org/10.11606/T.8.2020.tde-19022021-165849